Ancora sulla psicoterapia sociale e accessibile
Ne esistono da tempo anche all'estero. In Irlanda, per esempio, dove vi sono associazioni formate da tirocinanti delle scuole di counselling e psicoterapia che erogano tale servizio, con alterne fortune: il servizio pubblico, dopo un primo iniziale entusiasmo per l'iniziativa, spesso nel tempo riduce gli invii a tali strutture, perché non ritiene il servizio qualitativamente interessante. parliamo però di una realtà, quella irlandese, dove la psicoterapia è una prestazione erogata anche dal servizio pubblico su larga scala, prezzi contenuti e senza liste di attesa.
Di un "Centro" di Psicoterapia Accessibile (e Sociale) potrebbe esserci necessità, e vi sono in Italia, si diceva, centri che riescono ad offrire servizi diversificati, con costi variabili, senza penalizzare i professionisti (Piperno a Roma, don Calabria a Milano, ecc.), per creare i quali però ci vuole una grossa capacità di fare marketing, di sviluppare un businness plan, ecc., cosa che al momento non riusciremmo a fare, ammesso che sia questo quello che si pensi di fare. Ma non lo è..
In quel caso, si tratterebbe di calcolare il costo che ha il paziente nelle strutture pubbliche e crearne una di leggera, nella quale questa cifra, detratta da spese, viene data a saldo od integrazione della parcella di colleghi convenzionati. Col vantaggio per il paziente di potersi scegliere il professionista. Si abbatterebbero una quantità di costi e non si dovrebbero mantenere grandi strutture, ne' combattere per contendere dipartimenti, ambulatori, ed altri spazi a medici, psichiatri, ecc.. Ma, come si diceva, si tratterebbe di "snellimento" del settore pubblico. Cosa che non sappiamo se sia (e dubitiamo lo sia) il momento di proporre e soprattutto, da parte dell'ente pubblico, di accettare.